Parmenide e il pensiero dell'essere. Zenone

                 PARMENIDE E IL PENSIERO DELL'ESSERE 

La visione del mondo di Parmenide,filosofo dell'unità e della stabilità,è opposta rispetto a quella di Eraclito. Parmenide sostiene che occorre abbandonare il mondo dei sensi e dell'opinione,dominio dell'apparenza e seguire la via della ragione che conduce alla verità.
Parmenide afferma che l'essere è,e non può non essere,mentre il non essere non è,e non può essere;il che significa che soltanto l'essere esiste e che il non essere,viceversa,non esiste e non può neanche essere pensato.
Possiamo affermare che è con il filosofo di Elea che ha inizio "l'ontologia",cioè lo studio dell'essere in quanto essere,nelle sue caratteristiche universali.



LA DEDUZIONE LOGICA DEGLI ATTRIBUTI DELL'ESSERE

L'essere è:
-unico
-ingenerato e imperituro:infatti, se nascesse,dovrebbe derivare da ciò che non è;ma niente può derivare da ciò che non esiste,dunque l'essere non può nascere.
-eterno:esso non ha né passato né futuro.L'essere vive nel presente,semplicemente è.
-immutabile e immobile:infatti ogni movimento implica una contaminazione tra uno stato A e uno stato B dei corpi,in cui B deve essere concepito come differente da A. Ma se A è "essere",B dovrà "non essere"
-finito:la perfezione è data dalla finitezza.Parmenide dice che l'essere è una sfera ,perfettamente omogenea e da ogni parte identica a se stessa,in cui tutti i punti urtano in eguale maniera contro i confini che la circoscrivono.

Con Parmenide nella filosofia vengono introdotti alcuni principi logici fondamentali:
a. Il principio di identità:A=A: l'essere è ed è identico a se stesso.
b. Il principio di non contraddizione:l'essere è,dunque non può non essere.
c. Il principio del terzo escluso:ogni cosa o è,o non è.



                                 ZENONE E I PARADOSSI LOGICI

Zenone di Elea,fedele discepolo di Parmenide, cercò di dimostrare con sottili argomenti logici che chiunque si fosse discostato dall'insegnamento del maestro sarebbe caduto in una serie di insanabili contraddizioni logiche.
Parmenide sosteneva essenzialmente due tesi:
a. L'essere è uno;
b. L'essere è immutabile.

Zenone confutava coloro che affermavano:
a. La pluralità dell'essere delle cose;
b. Il movimento.




    LA CONFUTAZIONE DELLE TESI SUL MOVIMENTO

Consideriamo uno dei celebri argomenti zenoniani chiamati anche paradossi: quello di "Achille dal piede veloce",adoperato per confutare le tesi a favore del movimento.
L'argomento sostiene che il velocissimo Achille,impegnato in una competizione con una tartaruga, non sarà mai in  grado di  raggiungere il lento animale,qualora questo abbia un vantaggio su di lui. Infatti,mentre Achille avrà raggiunto il punto di partenza della tartaruga questa avrà compiuto un altro breve tratto.
Achille dovrà raggiungere il nuovo punto in cui si trova la tartaruga, ma nel frattempo la tartaruga si sarà spostata e avrà compiuto un nuovo tratto di cammino; e così via, all'infinito,senza alcuna possibilità che Achille possa raggiungere l'avversaria.






Tale argomentazione si basa sul presupposto dell'infinita divisibilità dello spazio, cioè assume l'ipotesi che lo spazio sia realmente e fisicamente divisibile in infinite parti. Aristotele dice che lo spazio fisico reale è sempre finito e,dunque,sempre divisibile in porzioni definite,mentre l'infinità deve essere considerata solo una possibilità teorica. In una situazione completa come quella della gara, Achille raggiungerà la tartaruga perchè lo spazio che li divide è reale e perciò finito.

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