Empedocle,Anassagora e Democrito


EMPEDOCLE





Empedocle nacque ad Agrigento intorno al 484-481 a.C.  
Egli nel poema sulla natura descrive la nascita dell'universo a partire dallo speroin cui si mescolano fuocoacquaterra e aria (le "quattro radici"). 
Questi principi sono eterni, immutabili identici a se stessi.
































LE FORZE COSMICHE


Empedocle ipotizza che vi siano due forze cosmiche, l'amore e l'odio, le quali presiedono rispettivamente all'unione e alla separazione dei principi originari. Mescolando o separando le quattro radici, tali forze determinano la generazione e la dissoluzione di tutte le cose. Per Empedocle la nascita e la morte sono da attribuire alla mescolanza e la separazione di elementi originari che rimangono qualitativamente inalterabili intrasformabili.
L'azione delle forze cosmiche è continua ed esse si avvicendano costantemente, cosicché a un ciclo di disgregazione dominato dalla contesa ne segue un altro di riaggregazione presieduto da amore, in cui il mondo ritorna ad essere perfettamente unito nello sfero, dominato dall'armonia, privo di conflitti, senza distinzione di parti al suo interno. In fine si può dire che l'esistenza per Empedocle costituisce il momento intermedio, che non è né pieno amore né piena contesa, bensì la tensione tra i due estremi. 



TEORIA DELLA CONOSCENZA E CONCEZIONE DEL MALE:

Gli uomini vedono solo una piccola parte della vicenda cosmica. Infatti, avendo in se i quattro elementi e le due forze, gli uomini possono conoscere la verità sul ciclo cosmico, dato che "simile conosce simile".
Il male secondo Empedocle era rappresentato dall'uccisione degli animali a scopo artificiale. Nutrendosi di questi si commette ingiustizia, perché una sorta di anima pervade l'universo, il quale è un unico e grande organismo vivente, di cui tutti gli esperiscono partecipi.

LA FINALITA' PRATICA DEL SAPERE DI EMPEDOCLE:

Empedocle pare essersi attribuito anche una missione terapeutica. Egli si presenta ai concittadini di Agrigento come un dio immortale, seguito da tutti che gli chiedono
guarigione. A loro egli prometteva la liberazione dagli affanni e dal dolore.
Gli uomini così giungono alla consapevolezza che la morte non esiste.




ANASSAGORA

Egli nacque a Clazomene e visse e operò ad Atene.
Fu accusato di empietà perché credeva che il sole non fosse una divinità ma una semplice massa infuocata. Fu così cacciato dalla città e morì in esilio.
Anassagora trattava gli elementi non come forze divine ma come effetti di cause naturali.
Per quanto riguarda la cosmologia, Anassagora mostra di avere una percezione delle dimensioni e della configurazione dell'universo migliore di quella dei suoi predecessori.






Egli diceva che il sole ci appare piccolo perché è molto lontano da noi ma in realtà è più grande del Peloponneso. Inoltre riteneva che esso ruotasse intorno alla Terra e  non che tramontasse dietro i monti.







Anassagora sosteneva anche che la Luna, pur essendo più piccola del  Sole, ci appare più grande poiché è più vicina al nostro pianeta.









Ancora, affermava che tutti i corpi celesti sono della stessa natura della Terra e che la Luna, come questa è attraversata da valli e pianure.







ANASSAGORA E LA TEORIA DEI SEMI

Secondo Anassagora i semi sono particelle piccolissime e invisibili di materia che danno origine a tutte le cose visibili. Queste particelle differiscono per la qualità: sono infinitamente divisibili e infinite in quantità e numero.




Anassagora afferma che: "tutto è in tutto" in ogni cosa troviamo i "semi" di ogni al
tra cosa

All'inizio egli diceva che "tutto era uno" , i semi , cioè  erano confusi insieme. Poi si è avuto il processo di differenziazione e separazione degli elementi, per cui la realtà ha assunto la forma attuale, molteplice e variegata.

 Dobbiamo riconoscere che in tutte le cose permane una base comune e unitaria, costituita da infiniti elementi invisibili.



IL NOUS COME PRINCIPIO ORDINATORE


Per spiegare l'origine dell'universo dalla caotica mescolanza degli elementi originari, Anassagora ricorre all'azione di una forza, nettamente distinta e separata da quelli, che egli chiama intelligenza (nous, in lingua greca): essa determina il movimento che è causa della separazione e composizione dei semi secondo un ordine razionale. La presenza di un principio che ha la funzione di ordinare, controllare e spiegare la realtà naturale rappresenta una conquista teorica notevole.
L'intelligenza di Anassagora è un intelligenza illimitata, dotata di forza propria.
La sua funzione consiste nel dare forma al caos indistinto originario.
Secondo Anassagora, l'intelligenza ha causato un movimento vorticoso nel caos primordiale in cui i semi erano congiunti in maniera confusa. Questo vortice ha prodotto la separazione degli elementi opposti (caldo, freddo; luce, oscurità).


IL PRIMO MODELLO DEL SAPERE SCIENTIFICO


Anassagora, dunque, sottolinea con forza la stretta connessione tra l'esperienza sensibile e l'intelligenza tra il lavoro umano che trasforma le cose e crea gli strumenti e la conoscenza razionale. 

Il primo modello del sapere scientifico:

1. il processo conoscitivo inizia dall'esperienza concreta, grazie al cervello che ci permette di elaborare le sensazioni percepite dall'udito, dalla vista, dall'odorato e dal tatto;
2. interviene poi la memoria, che rende stabili nel tempo queste sensazioni;
3. l'intelligenza, quindi, interpreta i dati e formula le ipotesi, elaborando un sistema di pensiero stabile e necessari: la scienza;
4. infine, grazie al sapere pratico e operativo le cose diventano oggetti della nostra manipolazione e trasformazione



DEMOCRITO


Per Democrito gli elementi originari e fondamentali dell'universo sono gli atomi, particelle minime e indivisibili di materia di cui tutte le cose sono costituite.Gli atomi sono infiniti e identici tra loro dal punto di vista qualitativo, ma differiscono per quanto riguarda gli aspetti quantitativi. Aggregandosi e disgregandosi essi determinano la nascita e la morte di tutte le cose.




Gli atomi di Democrito hanno le stesse caratteristiche dell'essere di Parmenide. Essi sono esseri:
-semplici
-indivisibili
-uniformi
-immutabili
-ingenerati ed eterni


A differenza di Parmenide,però,Democrito ammette che gli atomi si aggreghino e si separino variamente dando origine al mutevole spettacolo del mondo visibile.
Demorlito doveva riconoscere oltre all'essere, l'esistenza del vuoto, ossia del non essere. La materia, o atomo, è per lui il pieno assoluto, il vuoto è il nulla assoluto. L'affermazione dell'esistenza del vuoto è da considerarsi uno dei punti più originali del pensiero di Demorlito.




















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